La nostra mente si appesantisce dei nostri pensieri, degli stati d’animo, delle emozioni che si muovono senza sosta.
E ci ritroviamo carichi e svuotati allo stesso tempo.
Il morale è condizionato da queste frequenti tempeste che perturbano i momenti del quotidiano. Non servono eventi speciali e straordinari perché questo accada.
Accade e non ce ne accorgiamo se non che ci ritroviamo stressati e svogliati.
Un suggerimento che arriva dalla mia esperienza e che potete cogliere con la mente del principiante ovvero quell’atteggiamento curioso e aperto, tutto fuorché scettico e dubbioso…
Lavorate tutto con il tocco consapevole delle mani. Portate la MENTE nelle mani…
Cosa significa?
Ogni volta che possiamo prendere distacco dalla silenziosa costruzione del nostro racconto interiore e rivolgerlo alle mani incredibilmente iniziamo a “sentirci”. E sentiamo un’esperienza completamente impalpabile, disarmante e sorprendente.
Direi unica.
Le mani sono un veicolo potente di creatività. Ma non lasciate che si muovano in seguito al vostri pensieri, non permettete che siano costruttrici di ordini e prescrizioni così come di confuse istruzioni. Lasciatele libere.
Libere di toccare ciò che sta davanti a voi, intorno a voi, ovunque per voi.
Dalla tastiera del pc dove i vostri polpastrelli accompagnano le lettere che battete, la scivolosità del materiale dei tasti, la texture che accarezzate ma anche dall’immergere le mani nell’acqua e lasciarle libere nel gioco dell’acqua o accarezzando il corpo con la schiuma del sapone, passando e ripassando giocosamente le dita tra le braccia con movimenti ripetitivi, così come adagiare l’insalata nella ciotola e ornarla con le mani di altra verdura intorno e toccandola fino a formare un tutt’uno con il gesto.
Provate a lavare una tazza inserendo intenzionalmente le dita nella sua forma, provate a sciacquarla con il gesto delicato e deciso, provate a far posto alle radici della pianta con una mano e con l’altra adagiare nuovo terriccio.
Rimaneteci un momento e scattate questa fotografia.
Provate a far girare le pagine di un quotidiano e magari accompagnate la lettura con le dita proprio come si faceva da bambini quando si imparava a leggere.
Date la mano, dando la mano, stando nella mano.
Provate a sentire le mani che si muovono senza pensarle.
Provate a posare la vostra camicia sul corpo, accompagnare l’asola al bottone, a stenderla sui fianchi.
E poi ditemi se questa non è Presenza….