Perchè parlare di Benessere?
A questa domanda, di per sé interessante, alle volte si risponde in forma troppo scontata.
Perché il benessere è importante e come lo misuriamo diventa invece qualcosa di più intrigante e richiama qualche riflessione in più.
Non a caso i ricercatori del Centro di Neuroscienze dell’Università del Wisconsin-Madison diretta dal Prof. Richard Davidson studiano i fattori che determinano il benessere ed in particolar modo come questi fattori piuttosto incidano nella mente e nel corpo delle persone.
E’ sempre più chiaro che il benessere è dato da un’insieme di abilità che si possono apprendere e coltivare attraverso un costante allenamento allo stesso modo di imparare a suonare uno strumento musicale o andare in bicicletta. Sulla base di decenni di ricerca sono state identificate quattro aree che contribuiscono alla formazione del benessere.
Queste sono: consapevolezza, connessione, intuizione e scopo.
Consapevolezza
Si parla di la consapevolezza quando si è completamente connessi all’ esperienza presente.
La popolarità della meditazione consapevole (Mindfulness) ha portato ad una varietà di risorse per coltivare e praticare la consapevolezza sia in modo formale che durante la giornata semplicemente finchè lavoriamo o leggiamo un libro. I dati su larghi campioni di ricerca dimostrano che quando le persone sono veramente focalizzate su quello che stanno facendo e le loro menti non stanno vagando, si sentono meglio con se stesse.
Si sentono più lucide, leggere, serene. Le conclusioni di uno studio dedicato al fenomeno della “mind wandering” informa che una persona in media non presta attenzione a ciò che avviene nel presente per più del 47% e questo allarmante dato è destinato ad aumentare se non si agisce su nuove consapevolezze e su un atteggiamento proattivo.
Connessione
Nutrire la connessione con l’ambiente che ci circonda, sia dal punto di vista sociale che relazionale, gioca un ruolo significativo nel nostro benessere poiché la solitudine e l’isolamento sono considerate le maggiori cause dell’insorgenza di malattie gravi collegate alla nostra salute mentale.
La capacità di socializzazione, di empatia, di relazione giocosa e il sapersi confrontare anche con la diversità alimenta alcune delle più importanti dimensioni umane come la compassione e la gratitudine che non solo fanno bene alla relazione ma sono una vera medicina naturale per il benessere di ogni singolo individuo.
Ci sono sostanziali dimostrazioni di come l’impegno in atti di generosità accresca il livello delle endorfine nel sangue producendo quello che è definito “un doppio smacco positivo” ovvero benessere per tutti. Stessa cosa per l’allenamento alla compassione in cui il generarsi di desideri positivi per un altro essere vivente innesca la capacità di entrare in empatia e conduce a comportamenti pro-sociali volti a diminuire la sofferenza.
Intuizione
La generazione di Insight attraverso la pratica la Mindfulness ci sta dicendo molto di come funziona la nostra mente. In particolare di come pensieri ed emozioni, così come le nostre convinzioni e aspettative modellano la nostra esperienza.
Favorire l’intuizione ci aiuta ad allentare le rigide credenze di noi stessi, gli schemi prefissati che spesso depotenziano la nostra azione innovativa e lascia spazio alla creazione di un senso più flessibile di sé che può adattarsi meglio alle circostanze mutevoli. Questo fluido senso di sé, a sua volta, promuove il benessere duraturo, aumenta la capacità di essere resilienti e stimola nuovi apprendimenti trasformativi sulla natura della mente, delle relazioni e dell’esperienza.
La flessibilità psicologica che queste abilità generano continua a generare sempre più l’attenzione della comunità scientifica che può finalmente dimostrare l’esistenza consistente e permanente di uno stato di benessere.
Vedere se stessi come soggetti in crescita e in espansione apre le porte del possibile e produce stati emozionali come l’entusiasmo, la gioia, la curiosità, l’interesse. Ed un senso perdurante di benessere è un’ottima prevenzione anche a livello di salute fisica, un rinforzo che ci aiuta a navigare nelle sfide della vita in modo costruttivo. Al contrario, forme di pensiero eccessivamente rigide possono essere un segno di disfunzione della salute mentale.
Scopo
Lo scopo è ciò che motiva, ispira e ci guida nella vita. Uno studio su tutte le fasce d’età degli adulti ha rilevato che se hai uno scopo più grande nella vita, hai vita lunga, molto più di chi vivacchia. Che tu sia più vecchio o più giovane, che tu sia sano o abbia una malattia, coltivare un profondo senso di scopo e significato nella vita ha dimostrato di avere benefici di vasta portata, incluso quello della longevità sostenuta dal benessere fisico e mentale che questo crea.
Riconoscere e realizzare ciò che dà significato e scopo è importante. Se in fondo qualcosa è importante per ognuno di noi, ma lo si ignora quella sensazione, può danneggiare lo stato di benessere. E’ fare un grande torto alla Vita. Come ha caldamente sostenuto il Prof. Davinson , realizzare il proprio scopo è la ragione della nostra Vita. E ha aggiunto: “Pensa a cosa dà significato alla tua vita. Fai ciò che ti rende felice o ti rende soddisfatto e assicurati di risparmiare tempo per questo”. Per essere certi di farlo può essere di aiuto iniziare la giornata pensando al proprio scopo in quel giorno, cosa lo rende un giorno “speciale” o dopo un periodo faticoso e stressante cercare di ri-focalizzarsi sul vivere con “senso”.
Nel 2015 le Nazioni Unite hanno premiato il Centro di Neuroscienze dell’Università del Wisconsin-Madison incluso il fondatore e direttore Richard Davidson e la scienziata Brianna Schuyler per le importate ricerche e scoperte sul benessere, ricerche che permettono ad ogni persona di essere alla Leadership della propria Vita scegliendo cosa accresce la salute contrariamente a cosa la indebolisce.